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Il Sentiero dei Monasteri

LUNGHEZZA

5,5 Km

DISLIVELLO

215 m

DIFFICOLTà A PIEDI

Bassa

DIFFICOLTà IN BICI

Bassa

TEMPO MEDIO

2.30 h

Descrizione

Il percorso ha inizio nei pressi della sede del Parco Regionale dei Colli di Bergamo, l’ex monastero benedettino femminile di Valmarina. Edificato nel 1150 venne successivamente abbandonato dalle monache trasferitesi in città intorno al 1400. Sul finire dell’800 il complesso, di fatto trasformato in cascina, fu venduto ai Conti Moroni di Stezzano e nel 1987 divenne proprietà del Parco Regionale dei Colli di Bergamo. Da qui si intraprende il sentiero CAI 910 fino al Colle dei Roccoli. Il sentiero si inoltra in un bosco di castagni, querce, carpini e ontani. All’ incrocio con la pista ciclopedonale si sale fino al bivio con via Ramera. Si attraversa la strada trovandosi in uno slargo dal quale riparte, in salita sulla sinistra, il sentiero 910 per il Colle dei Roccoli. Si giunge ad uno slargo ombroso e si raggiunge il piazzale degli Alpini, dal quale domina la piana di Valbrembo e si scorge il monte Linzone, con l’ alto abitato della Roncola.
Colle dei Roccoli così chiamato in quanto nei pressi sorgeva un appostamento da caccia : “roccolo”. I roccoli, diffusi nei colli, sono architetture verdi create per la cattura degli uccelli con le reti; non solo sono importanti dal punto di vista venatorio, ma anche dal punto di vista architettonico, poiché esempio di architettura vegetale tipica delle nostre vallate. La discesa lungo via de Rione termina alle spalle del complesso della chiesa cinquecentesca di San Sebastiano.
Da via S. Sebastiano si segue sulla sinistra Via Marieni e in seguito via Lavanderio, lungo la quale si trova l’ antico lavatoio pubblico, dove un tempo le massaie sciacquavano i panni dopo averli fatti macerare con la cenere nelle tinozze di legno. All’ incrocio con via Astino si prosegue sulla destra e si giunge al complesso monastico le cui prime testimonianze risalgono al 1107. Il convento, con annessa la chiesa di S. Sepolcro, fu fondato da alcuni monaci benedettini di Vallombrosa. Fu poi soppresso in epoca napoleonica e i suoi beni conferiti all’ Ospedale Maggiore di Bergamo. Col tempo il monastero subì varie trasformazioni, fino agli inizi dell’Ottocento, quando divenne sede di un ospedale psichiatrico. Negli anni successivi fu destinato ad attività agricola e agli inizi del Novecento fu venduto a privati. Nel 2012 iniziano i lavori di restauro e viene riaperto al pubblico nel 2015, in occasione dell’ expo. Ad oggi, i campi che circondano il Monastero sono dati in affitto a giovani imprenditori agricoli, che li coltivano secondo metodi biologici.

Autore
Milena Carrieri

Modalità di percorrenza
Camminata, bici

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