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La legge regionale n. 28/2016, infatti, prevede la riorganizzazione del sistema di gestione e tutela delle aree regionali protette e delle altre forme di protezione del territorio presenti in Lombardia, pur mantenendo inalterati gli attuali regimi di tutela. Il fine è quello di favorire un dialogo maggiore tra le varie aree protette attraverso l’aggregazione dei soggetti gestori, una migliore gestione delle risorse e l’integrazione dei diversi strumenti di pianificazione.

Il Parco dei Colli di Bergamo, in tale senso, ha definito un programma di razionalizzazione e riorganizzazione del sistema delle aree protette ricadenti all’interno dell’ambito territoriale ecosistemico (A.T.E.) di propria competenza.

All’interno dell’A.T.E. di competenza del Parco dei Colli di Bergamo sono presenti le seguenti aree tutelate: riserva naturale di Valpredina, gestita dal W.W.F.; monumento naturale Valle del Brunone, gestito dalla Comunità Montana Valle Imagna; P.L.I.S. del Monte Bastia e del Roccolo; P.L.I.S. delle Valli d’Argon; P.L.I.S. del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli; P.L.I.S. del Monte Canto e del Bedesco; P.L.I.S.Naturalserio e Piazzo; P.L.I.S. Agricolo Ecologico Madonna dei Campi; P.L.I.S. Basso corso del fiume Brembo. Fanno inoltre parte dell’A.T.E. tre siti di Rete natura 2000, precisamente le zone speciali di conservazione IT2060011 ‘Canto Alto e Valle del Giongo’; IT2060012 ‘Boschi di Astino e dell’Allegrezza’ e IT2060016 ‘Valpredina’. Mentre le prime due ricadono all’interno del Parco dei Colli di Bergamo, la terza coincide con l’omonima riserva naturale.

Verso un programma condiviso di razionalizzazione delle esperienze

Il programma di razionalizzazione definito per l’A.T.E.‘Parco dei Colli di Bergamo’ parte dal presupposto che i parchi regionali rappresentano veri e propri laboratori/agenzie  territoriali per la gestione e la rigenerazione, alla scala vasta, del paesaggio e dell’ambiente e che, proprio grazie a tale funzione, possono fungere da modello per l’attivazione di processi virtuosi a livello sovralocale, funzionali da un lato a salvaguardare con più efficacia la diversità biologica, dall’altro a promuovere forme innovative e qualitativamente ‘elevate’ di sviluppo economico, sociale e ambientale.

L’intenso processo di sviluppo del territorio lombardo ha reso evidente la necessità di attivare politiche non più confinabili all’interno dei singoli perimetri delle aree protette quanto piuttosto ‘estese’ a una visione di scala più ampia e integrate da processi di governance territoriale che superino le sfere di stretta competenza locale, aprendosi a dialoghi di più ampio spettro, interdisciplinari e di convergenza di più intenti e strategie.

In tal senso, il Parco dei Colli di Bergamo intende condividere l’esperienza maturata in oltre quarant’anni di attività ed esplicitata in una moltitudine di servizi che spaziano dalla tutela e gestione degli ecosistemi, all’educazione ambientale, dalla vigilanza alla fruizione e all’eco-turismo, senza dimenticare il prezioso ruolo svolto per il sostegno e la promozione delle aziende che operano all’interno del parco e a tutte le attività direttamente connesse alle relazioni interistituzionali, alle partnership e alle possibilità di accesso a specifici finanziamenti tramite bandi.

Una nuova organizzazione per l’A.T.E. ‘Parco dei Colli di Bergamo’

All’interno dell’A.T.E. ‘Parco dei Colli di Bergamo’ sono compresi differenti istituti per la tutela di territorio, natura, ambiente e paesaggio. Proprio in ragione di tali diversità, non tutte le aree protette comprese nell’A.T.E. vengono coinvolte nel progetto di riorganizzazione. Ad esempio, con la riserva naturale di Valpredina, che ospita il Centro Recupero Animali Selvatici, verranno definiti specifici accordi di cooperazione a ulteriore rafforzamento delle forme di collaborazione già in essere.

Con il monumento naturale Valle del Brunone è stata sottoscritta una convenzione funzionale ad avviare l’integrazione con il Parco dei Colli di Bergamo, prevedendo sin da subito un rafforzamento delle proposte di educazione ambientale.

In merito ai rapporti con i P.L.I.S., per alcuni di essi (‘Naturalserio e Piazzo’, ‘del Monte Bastia e del Roccolo’, ‘del Monte Canto e Bedesco’, ‘del Basso corso del fiume Brembo’) sono state sottoscritte apposite convenzioni anche se, per il P.L.I.S.‘del Monte Canto e Bedesco’, non tutti i Comuni appartenenti all’area protetta hanno sottoscritto e approvato la convenzione condivisa con il Parco dei Colli di Bergamo.

Per il P.L.I.S. Parco Agricolo Ecologico Madonna dei Campi, che interessa un’area agricola di valore ambientale e paesaggistico a cavallo tra il territorio comunale di Bergamo e quello di Stezzano, la prospettiva è duplice: per le aree ricadenti all’interno del capoluogo orobico è stato attivato il procedimento finalizzato alla loro aggregazione al Parco dei Colli di Bergamo mentre la gestione dei territori appartenenti al Comune di Stezzano è oggetto di specifico convenzionamento con il Parco dei Colli di Bergamo, come per gli altri parchi locali richiamati.

Da ultimo, i P.L.I.S. ‘delle Valli d’Argon’ e ‘del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli’, pur rientrando nell’A.T.E., hanno scelto di conservare una loro autonomia amministrativa e gestionale.

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