Riapertura del sentiero dopo l’inaugurazione - luglio 2022 https://youtu.be/-Hko5245EM8 E’ possibile visualizzare l’itinerario QUI
“Io credo che una foglia d’erba”
“Io credo che una foglia d’erba” è un verso tratto da una poesia di Walt Withman, “Tutto vale”, nella quale si narra della possibilità di fare esperienza pregna di valore, anche per mezzo del piccolo, del quotidiano che però a volte passa inosservato. Questo verso ispira e dà forma a un progetto del Parco dei Colli e soprattutto al suo cuore, i laboratori curati dall’associazione Sotto Alt(r)a Quota che ha coinvolto fruitori del Parco, turisti, bambine e bambini di una scuola, associazioni culturali e sociali del territorio, cooperative di persone con disabilità, artisti e cittadini. L’idea è quella di condividere il territorio in due direzioni: ciò che esso ci racconta, chiede, ospita, accoglie e dona a chi conosce e scopre il Parco; e ciò che potrebbe abitare, venir liberato, seminato, installato nel Parco per crescere e diventare parte di esso.
Da un lato, nonostante il periodo di pandemia e di continua emergenza che ha rallentato e in parte ridimensionato le possibilità di incontro con la cittadinanza, si sono comunque organizzate alcune occasioni presso il Parco dei Colli per fare i laboratori di Raccolto, una tecnica di condivisione attorno al tema dell’ambiente finalizzata alla sintesi di alcune parole da condividere e far dialogare tra loro attraverso la stampa tipografica a caratteri mobili. Questi laboratori hanno visto un’ampia partecipazione e sono stati possibilità di incontro intergenerazionale. Qui sono emerse e condivise attraverso la stampa, parole che nascono dallo sguardo che ogni partecipante sa delicatamente appoggiare sui boschi, sulle colline, sulla campagna, verso i monti, lungo i torrenti, sulle piante, dietro le impronte di animali, lungo i sentieri e tutti gli altri elementi di relazione tra natura e uomo, tessitura diffusa del Parco dei Colli. Ogni parola è stata stampata su un tessuto bianco che, più si arricchiva di parole e più diveniva mappa di un intendimento tra il territorio e il modo in cui viene percepito, abitato, scoperto, attraversato.
Dall’altro lato si è pensato di condividere con i partecipati le suggestioni e la forza creatrice che un bosco e la montagna sono in grado di generare in ogni persona, piccola o adulta che sia. Il bosco e la montagna sono spesso rifugio e nascondiglio di desideri, paure, voglia di esplorare e altre emozioni ataviche che si muovono nei pensieri, nei sogni e nell’intimo di ogni persona. Si è dunque pensato di mettere le mani nella terra per cercare di plasmare creature che potessero abitare il sentiero del monte Giaconia di Bruntino. Raccogliendo il desiderio del Parco, che più di vent’anni fa ha dato avvio ad alcune sperimentazioni sul territorio nell’ambito dei sentieri didattici, di svecchiare e attualizzare le proposte di allora sono state sperimentate nuove forme didattico/scientifiche diffuse nell’ambiente naturale.
Questa fase del progetto è stata l’associazione, insieme all’artista Matteo Caglioni, ha incontrato otto gruppi di persone con cui sono stati realizzati otto laboratori artistici dedicati a tema del bosco e delle sue creature.
In un’ottica partecipativa e di creazione corale, ogni partecipante, bambino o adulto che fosse, ha plasmato con l’argilla le proprie creature immaginarie e le ha raccontate e condivise con gli altri partecipanti, partendo, in prima battuta, dal racconto, dalla parola, dal disegno, sotto la guida delle formatrici SAQ e poi, sotto la guida dell’artista, dalla creta, nei suoi diversi colori e varianti naturali.
Le figure che ne sono nate sono state poi affidate all’artista per essere cotte e successivamente installate dentro otto teche che si sono tramutate in nidi e che, se viste con occhi ancora diversi, potrebbero essere chiamate anche tane.
Ad arricchire le teche e ad ampliare le possibilità di suggestione, contribuiscono anche i QR-Code installati e contenenti – come fossero un tesoro da trovare – le parole e le voci di coloro che hanno plasmato le creature nate durante gli incontri.
Così come il gesto di ciascun partecipante ha dato forma alle creature del bosco, allo stesso modo, ciascun passante può a propria volta permettere alle creature di lasciar suggerire cosa è in grado di generare il bosco, o anche solo “una foglia d’erba”, o cosa può nascere dai moltissimi possibili stimoli che si possono trovare lungo un sentiero, per parlarne come di un luogo vivo e generatore.
I gruppi coinvolti e che hanno preso parte al progetto:
– Classe quarta a indirizzo montessoriano della scuola primaria “Don Milani”, Istituto Comprensivo “Muzio”, Grumello al Piano – Bergamo;
– Corsisti del teatro Erbamil – Ponteranica (Bg);
– Visitatori del Museo di Scienze Naturali “Severo Sini” – Villa d’Almè (Bg);
– Utenti del CSE “Il mulino a vento”, Cooperativa Lavorare Insieme – Almè (Bg);
– Associazione di volontariato S.Croce “ di Santa Croce frazione di San Pellegrino Terme (Bg);
– Ragazzi dell’Opera Diocesana Patronato San Vincenzo – Sorisole (Bg);
– Pazienti del Centro Salute Mentale Maresana CPA “Villa Fiorita” – Ponteranica (Bg);
– Utenti della CSS “La casa dei sogni”, Società Cooperativa Sociale – Onlus I SOGNI – Gandino (Bg).